pianista

23.02.2014 22:16

 Alice Herz-Sommer (1903-2014)

London,UK'Everyday the life is beautiful'  .Tutti i giorni fino a ieri la vita ERA bellissima per la pianista ebrea cecoslovacca naturalizzata britannica Alice Sommer . La tenera vecchina era la più vecchia sopravvissuto ai campi di concentramento.  E' stata ricordata sulla BBC, un mese fà durante la giornata della memoria, con la proiezione di un documentario sulla propria vita chiamato 'The Lady in number 6' (dal numero dell'appartamento in Belzise Park dove viveva a Londra), che ora verrà naturalmente proposto agli Oscar TM  del prossimo mese. Come è successo per il documentario sulla vita del nostro beniamino, morto poco prima della consegna delle statuine Sam Berns.

Della sua vita si è creata un'opera teatrale nel 2013 dal titolo: 'Alice: 88 tasti nella storia' e si è scritto pure un libro nel 2008 dal titolo 'Un giardino dell'eden in mezzo all'inferno'

"Alice Herz-Sommer nasce nel 1903 in una Praga asburgica in cui Franz Kafka le fa da fratello maggiore. A sedici anni è una delle pianiste più talentuose e conosciute d'Europa, ma a poco a poco il suo mondo diventa sempre più fragile. L'ostilita antisemita cresce e suo padre durante la Prima guerra mondiale perde quasi tutto il patrimonio di famiglia. Nel 1942 la madre di Alice viene deportata e lei per sopravvivere alla disperazione prende una decisione altrettanto disperata: imparerà i ventiquattro "Studi" di Fryderyk Chopin, che nemmeno Arthur Rubinstein ha mai suonato senza interruzioni. Dodici mesi dopo, quando anche lei, suo marito e il loro bimbo di sei anni saranno deportati a Theresienstadt, sarà di nuovo la musica la sua salvezza. Esibendosi in oltre cento concerti, Alice restituisce forza e speranza agli altri prigionieri in un mondo di fame, sofferenza e morte, creando un "paradiso in mezzo all'inferno" per il suo piccino, che per più di cinquanta volte è tra gli interpreti principali dell'opera per bambini "Brundibàr". Dopo la liberazione, Alice vive il periodo del Terrore staliniano; emigra in Israele, insegna al conservatorio di Gerusalemme e a ottantatré anni si trasferisce a Londra da suo figlio, che nel frattempo è diventato un violoncellista di fama mondiale."

fonte: libreria universitaria

Immancabile la ricetta di lunga vita:

"...ho mangiato le stesse cose, pesce o pollo. Una buona minestra, e questo è tutto. Non bevo, né tè, né caffè, né alcol. Solo acqua calda"  (ndr: un inferno)

                                                                Hiroo Onoda

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