Entrenador

01.05.2014 17:05

 Francesc “Tito" Villanova (1968-2014)

Barcelona, Catalunya. “Spesso ci addentriamo a tal punto in un'esagerazione […] che finiamo per considerare quell'esagerazione il solo fatto coerente, e non percepiamo neanche più il fatto reale, ma solo l'esagerazione smisuratamente spinta all'estremo.” Thomas Bernard in ‘Estinzione’. 

Sicuramente non ci si può accusare di sciacallaggio mediatico, visto che diamo la notizia della morte del Tito Villanova con notevole ritardo.  Il fatto è ormai noto: il 27 Aprile 2012 Pep Guardiola dopo 13 titoli vinti col Barcellona annuncia le dimissioni. La società catalana, però, lo brucia sul tempo, togliendogli parte dei riflettori,  annunciando come suo sostituto il suo vice Tito Villanova, già malato di un tumore. I positivi pensarono “che bella decisione in favore della continuità”, i critici obiettarono “con questa squadra chiunque può vincere”. L’anno successivo Tito fece meglio del predecessore, raggiungendo in punti le tre cifre in Liga e venendo eliminato dallo stellare Bayern in Champions. I critici, soprattutto da parte madrilena tentarono in tutti i modi di annullare il bellissimo periodo blau-grana di Pep e Tito tra una chemio e l’altra non ebbe tempo e/o voglia di replicare. L’amicizia decennale, nata ai tempi delle giovanili alla ‘Masia’, condizionata dalla stampa si ruppe e durante il 2012, nonostante vivessero entrambi a New York (uno per curarsi, uno per fancazzismo), non si chiarirono. Nell’Ottobre scorso, Guardiola, capì l’enorme minchiata che stava compiendo e ci fu la riappacificazone. Nonostante tutto questo,  alcuni  giornalisti hanno scritto che la prima sconfitta di Pep al Bernabeu, in semifinale di Champions col Bayern e il fatto che non ci sia stato il suo fedele Tito a fianco in panchina non è casuale.

                                                  Mitsushima